In Italia si sa, finire un’opera pubblica è già un’impresa, realizzarne una senza preoccuparsi di poterla sostenere nel tempo, una regola.
Ho avuto la fortuna, in una di queste giornate di autunno, di percorrere la Via Iulia Augusta, tracciato voluto e restaurato dal Comune di Ventimiglia nel 2013 con la partecipazione francese della Communauté de la Riviera Française. Nove tappe per rivivere la storia di nove località attualmente separate dal moderno confine geopolitico ma che, nell’età romana, erano unite in un’unica entità amministrativa e territoriale (fonte). Purtroppo però, nei pressi di porta Canarda, questa antica Via realizzata dall’Imperatore Augusto fra il 13 ed il 12 a.C. ha visto un lento degrado dovuto al suo completo abbandono e disinteresse da parte degli enti locali.
Ecco allora che questa splendida realizzazione mette a nudo tutta la nostra inadeguatezza nel gestire un’accurata manutenzione dei nostri beni, manutenzione completamente assente e che probabilmente non avverrà mai.
Ma anche il vicinato non è da meno: spesso infatti la Via è invasa da manufatti recenti debordanti dai terreni adiacenti; ed anche il cartello che porta a Porta Canarda non fa presagire niente di buono, essendo caricatura di se stesso.
Il bidone dell’immondizia colmo e stra-colmo, debordante ed abbandonato, aspetta ormai la prossima campagna elettorale per ritrovare la sua funzione, risorgendo forse a nuova vita.
In un posto straordinario, fronte mare.